Quando
a lasciarci è una persona amica, il dolore è forte. Quando a
lasciarci è una persona amica e la stessa ti ha aperto nuovi
orizzonti, il dolore diventa ancora più forte.
Questa
notte Serena Bassano ha raggiunto suo padre e sua madre. Si è
ricongiunta a loro, proprio come aveva sempre desiderato, invocando
il corso della vita.
Serena
la conobbi molti anni fa. In quel tempo ero assessore alla cultura a
Busalla. Avevo avuto il suo numero di telefono per l'organizzazione
di una serie di eventi che volevamo collegare alla figura di Gilberto
Govi. A Genova, non si poteva parlare di Rina e Gilberto Govi senza
passare attraverso la memoria e la cultura di Serena Bassano.
Ci
incontrammo per la prima volta alla stazione di Genova Brignole. Lei
sarebbe venuta a Busalla, a parlarci di Govi... Era il tempo in cui i
cellulari ed internet non erano così diffusi. Così per
riconoscerci, lei mi disse che avrebbe tenuto tra le mani il suo
libro “Il teatro di Govi” (scritto a quattro mani con il suo
amico di sempre Mauro Montarese).
Proprio
come se il libro fosse una rosa tra i capelli, il nostro incontro fu
un incontro d'amore (dove alla forma dell'amore abbiamo dato il
connotato dell'Amicizia... quella vera). Da allora abbiamo camminato
insieme. C'era una grande empatia. Serate di lunghe telefonate a
parlare: io seduto a terra sopra il mio tappetto (che spesso mi
portava a rivivere le sue narrazioni e i suoi racconti di vita
vissuta), lei nella poltrona che fu di suo padre, l'amatissimo Enrico
Bassano. Serate al circo. Serate a teatro: a volte anche tre volte
alla settimana per non perdere le più belle opere messe in scena e
l'occasione di incontrare coloro che sono stati suoi grandi amici o
compagni di lavoro (Massimo Dapporto, Eros Pagni, Gigi Proietti,
Giulia Lazzarini, Anna Proclemer...).
Si,
perché Serena aveva dedicato tutta la sua vita al teatro e al circo.
Sarebbe impossibile scrivere tutto quello che ha fatto nella vita:
l'attrice, la diffusione delle opere di Gilberto Govi (a lei dobbiamo
il fatto di aver trovato in allegato a quotidiani e riviste le
commedie di Govi), la memoria storica del teatro (tradotta in
numerose tesi, delle quali è sempre stata correlatrice), libri sul
teatro, la conservazione della memoria dell'opera di Luigi Bassano
(suo zio), mostre, critiche, articoli di giornali... insomma un “sugo
di mare” atto a promuovere gli amori della sua vita: il teatro e il
circo.
A me
ha insegnato tanto. Mi ha dedicato tantissimo tempo, non saprei
quantificarlo. Mi è stata vicina nei momenti difficili, supportando
le mie scelte ed incoraggiandomi nel perseguire la strada scelta.
Perché il teatro insegna alla vita, e chi ha fatto teatro può
insegnare la vita, anche ai giovani.
Serena
aveva una casa ricca di ricordi. Ricordi con i quali conviveva.
Perché con lei la vita non era stata generosa. Alle pareti le foto
dei suoi amici. Tutte autografate. Tutte cariche di amore e di
riconoscenza, non solo per lei, ma anche per il suo papà. Tra questi
spiccavano: Sam Benelli, Raffaele Viviani, Eduardo De Filippo,
Vittorio De Sica (che oltre a teatro, la volle accanto a se ne “I
colpevoli”, film del 1956), Aldo e Carlo Giuffrè... per citare
quelli che ritornano alla mia mente. Oggetti comuni carichi di
storia, della sua vita personale e relazionale con il mondo del
teatro: ogni oggetto era fonte di narrazione e collegamenti al suo
vissuto.
Negli
ultimi anni, affrontando la malattia che ti toglie i ricordi, Serena
ha sofferto. Lontano dall'affetto di tutti i suoi amici. Spero che
per questo possa perdonarci e che ora, accanto a suo padre e sua
madre, possa ritrovare il significato del suo nome, così fortemente
voluto da suo nonno... Grazie Serena, grazie di tutto!
Aprile 2005 - con Serana Bassano |